Accordo tra Consiglio e Parlamento europeo sulla direttiva RAEE; gli Stati membri dovranno approvare
Il 21 novembre il Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta di modifica della direttiva RAEE 2012/19/Ue adottata dalla Commissione il 7 febbraio 2023, la quale punta ad allineare la disciplina sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) alla sentenza della causa C-181/20 del 25 gennaio 2022, con la quale la Corte di giustizia UE ha dichiarato l'invalidità della direttiva RAEE nelle parti in cui prevede un'applicazione retroattiva ingiustificata della responsabilità estesa del produttore ai rifiuti originati da pannelli fotovoltaici immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012.
La stessa direttiva ha inoltre introdotto un "ambito di applicazione aperto" che, a partire dal 15 agosto 2018, ricomprendeva tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) a meno che non fossero espressamente escluse.
L'accordo provvisorio ha così previsto che:
- spettino al produttore delle AEE i costi relativi alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti originati dai pannelli fotovoltaici immessi sul mercato dopo il 13 agosto 2012;
- la responsabilità estesa del produttore per i prodotti AEE aggiunti all'ambito di applicazione della direttiva nel 2018 si applichi ai prodotti elettronici immessi sul mercato dopo tale data;
- la Commissione debba valutare, entro il 2026, la necessità di una revisione della direttiva. La Commissione dovrebbe anche garantire che i costi della gestione dei RAEE non siano trasferiti in modo sproporzionato ai consumatori o ai cittadini.
Tali emendamenti alla direttiva RAEE 2012/19/UE del 4 luglio 2012 hanno principalmente la finalità diapportare maggiore chiarezza e garantire coerenza e uniformità in ossequio al principio della certezza del diritto e di introdurre disposizioni che garantiscano la prevenzione di futuri casi di retroattività ingiustificata, in
particolare in previsione della prossima revisione generale della direttiva RAEE.
Al fine di garantire il pieno e completo recepimento della modifica mirata della direttiva RAEE da parte degli Stati e di rendere concretamente attuabile il periodo di recepimento entro il quale gli Stati membri devono attuare la revisione mirata della direttiva nel diritto nazionale,è stato previsto di prorogare tale termine da uno a due anni.
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