Pubblicati sul sito del MASE gli esiti della consultazione relativa al D.M. FerX
Il MASE ha reso consultabili dal proprio sito gli esiti della consultazione pubblica sul Decreto Ministeriale FERX, che si è svolta lo scorso anno dal 7 agosto al 25 settembre.
Alla consultazione, che mirava a raccogliere osservazioni e spunti dalle parti interessate, hanno partecipato oltre 46 soggetti, appartenenti principalmente a grandi imprese e associazioni di categoria.
Il meccanismo di supporto posto in consultazione, da un punto di vista giuridico, fa riferimento al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 che ha recepito la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (c.d. RED II) nel nostro ordinamento e che al TITOLO II disciplina i regimi di sostegno e gli strumenti di promozione delle energie rinnovabili.
In particolare esso prevede, all’articolo 4, comma 2, e all’articolo 5 che i regimi di sostegno si conformino a specifici criteri generali, tra cui a titolo esemplificativo:
- la proporzionalità del supporto all’onerosità dell’intervento per garantirne un’equa remunerazione;
- l’assegnazione del supporto tramite contratti alle differenze a valere sull’energia elettrica prodotta dall’impianto per un periodo pari alla vita media utile convenzionale della tipologia impiantistica in cui esso ricade, e
- la copertura del meccanismo di supporto sulla componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico.
Agli articoli 6 e 7 sono, invece, disciplinati i criteri specifici cui devono conformarsi i meccanismi di supporto, prevedendo in particolare la disciplina delle procedure d’asta per impianti di potenza superiore al MW e l’accesso diretto per impianti di potenza inferiore.
Dei 46 soggetti che hanno partecipato alla consultazione, circa il 52% ritiene di partecipare direttamente ai bandi che saranno pubblicati, la percentuale sale al 70% se si includono le associazioni che parteciperanno indirettamente tramite i propri iscritti.
Gli argomenti che hanno suscitato il maggior interesse sono stati quelli relativi al contesto normativo e alla sua evoluzione, agli aspetti generali del meccanismo di supporto, ai tempi di realizzazione degli interventi, alle logiche alla base della restituzione degli incentivi in caso di recesso anticipato dal contratto e dell’aggiornamento del prezzo di esercizio.
Relativamente al contesto normativo e la sua evoluzione, oltre il 90% dei partecipanti è complessivamente d’accordo con la necessità di far evolvere il disegno dei Cfd convenzionali e ritiene in generale valide le logiche alla base del modello centralizzato asset-based, mentre per quanto attiene l’evoluzione verso un modello decentralizzato con profilo standard il 58% dei partecipati ha espresso parere favorevole.
In relazione agli aspetti generali del meccanismo di supporto, il 63% dei partecipanti condivide l’approccio proposto per superare la totale restituzione degli incentivi netti fruiti in caso di recesso anticipato dal contratto, solamente il 53% ritiene congrua la stima dei contingenti per l’accesso per il tramite di procedure competitive, mentre il 97% accoglie positivamente i requisiti di accesso individuati.
In merito alle tempistiche di realizzazione degli impianti l’83% dei soggetti ha espresso di essere in disaccordo con le tempistiche individuate, chiedendo per la maggior parte un innalzamento delle stesse.
Per quanto concerne le logiche alla base dell’aggiornamento del prezzo di esercizio per tener conto dell’inflazione si evidenzia un forte apprezzamento da parte della quasi totalità della platea.
Infine, in relazione alla disamina delle osservazioni presentate, si evidenzia che circa il 50% delle proposte ha ricevuto un consenso generale superiore all’80%.
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